Gigandet Sea Ground automatico G2–018

Se vuoi vedere la video recensione di questo orologio ecco qui il video. Se invece preferisci leggere e vedere le foto continua pure qui sotto.

Cari lettori appassionati di segnatempo eccoci giunti ad una nuovo articolo della mia personale rubrica; quest’oggi l’oggetto del desiderio è il Gigandet Sea Ground.

Incominciamo con il dire che si tratta di un omaggio al più blasonato Rolex Submariner (con le opportune distanze) e questo è da considerarsi un difetto bello e buono. Almeno per me meglio un orologio al quarzo, economico ma con personalità, che una spudorata copia di qualcosa.

Orologio che ho intelligentemente acquistato usato, in buone condizioni, giusto per togliermi uno sfizio compulsivo del quale mi sono poi pentito (pensa accada a tutti). Un errore di gioventù pagato a caro prezzo e in quanto indossato solamente in casa.

Ma partiamo dagli aspetti positivi. Intanto si tratta di un orologio automatico e già questo regala un minimo di pregio all’orologio; il movimento è di matrice Seiko nh35a, che sarà pure economico ma che in teoria garantisce affidabilità e precisione. Il quadrante è veramente ben fatto e gli indici a bicchierino in rilievo risultano di classe e appaiono di qualità. Il tocco in più è dato dal piccolo logo applicato sulla sfera dei secondi, un dettaglio piacevole ed originale.

La finitura della cassa è notevole, ben lucidata e rifinita. Ciò che però mi ha colpito in particolar modo è il fondello che presenta una elegante lavorazione in rilievo che riproduce un veliero. Una sorta di legame con il mare che è il suo ambiente naturale.

Infatti questo Gigandet SeaGround viene dato come impermeabile fino a 300 metri e il fondello e la corona a vite non fanno che rassicurarci da questo punto di vista. Non è facile trovare orologi in questa fascia di prezzo che garantiscono 30 atmosfere di resistenza, brava Gigandet!

Possiamo anche dire che ciò che lo distingue dal coronato omaggiato è sicuramente il diametro di 43 mm, abbastanza cospicuo da spostare le proporzioni globali e non farlo apparire come una replica spudorata.

In generale l’aspetto al polso è veramente incisivo e fa pensare ad un orologio di alta qualità, nulla che dire.

Ma passiamo, come sempre, agli aspetti negativi. Nelle recensioni politically correct vengono spesso omessi, ma io preferisco scrivere la verità e le mie opinioni schiette.

I 5 aspetti negativi del Gigandet Sea Ground

Incominciamo con il dire che nello storico di questo orologio (leggendo le varie recensioni) ci sono dei difetti ricorrenti e, fortunatamente, il caso ha voluto che a me ne capitasse solamente 2. Sarebbe stata una sfortuna statistica enorme averli tutti 3 ( problema alla corona – ciclope incollato storto – condensa interna al quadrante)

1) La corona di carica: Il problema l’ho riscontrato nel momento in cui si estrae la corona a vite. Quando si deve avvitarla non ne vuole sapere di farlo e tende a rimanere fuori.
Ogni tentativo fallito comporta anche uno spostamento delle lancette e quindi, prima di fare un nuovo tentativo, occorre sistemare nuovamente l’orario…
Leggendo in giro ho capito che si tratta di uno spessore di plastica che va fuori posto e che dovrebbe essere retaggio del cambiamento di movimento dal precedente Myiota al Seiko nh35a.
Per far rientrare la corona si deve utilizzare un trucco, ossia dare un colpo secco con l’indice alla corona e poi avvitarla, allora funziona.
Per colpo secco intendo proprio posizionare il pollice a trattenere l’indice come se si stesse formando il segno OK, e poi lasciare andare violentemente quest’ultimo per dare uno “schicchero” alla corona

2) La carrure: possiamo notare in foto come la bordatura inferiore della cassa sia piuttosto acuminata, un angolo acuto che rende l’orologio sgradevole al tatto e sulla pelle poco confortevole. Non voglio dire che sia tagliente, ma poco ci manca. Uno smusso un po’ elegante e funzionale sarebbe stato utile.

3) Allineamento: la ghiera sembrerebbe anche fatta bene, e il triangolo a ore dodici coincide perfettamente con il triangolo sul quadrante ma si ferma li….
Si perché se si continua a guardare in senso antiorario l’allineamento ghiera/indici si trova una sorpresina.
Fino all’indice ad ore 7 tutto ok ma da li in poi risultano tutti disallineati. Leggermente il 5 e l’1 molto più visibile quello a ore 3 che, complice la corona, mette in evidenza un brutto fuori asse. Per meglio capire vedere foto sottostante

4) Il vetro: minerale, non è pulito e limpido (ma questo ce lo si poteva aspettare) e la lente di ingrandimento data non è parallela alla finestra.

5) Il lume: la luminosità al buio è sotto la sufficienza.

Ultima annotazione. Da mia misurazione l’orologio anticipa di 18 secondi al giorno ma il precedente proprietario mi aveva detto che lo aveva fatto sistemare perché guadagnava 2 o 3 minuti al giorno. Tenete conto anche di questo “difetto” non constatato da me.

In conclusione un pezzo privo di personalità che potrebbe piacere ai più, da tenere però a mente le possibili “magagne” a cui si potrebbe andare incontro.

Gigandet Sea Ground automatico G2–018