Recensione personale del Maurice Lacroix Aikon Automatic 39 mm referenza AI6007-SS002-430-1
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Cari lettori appassionati di segnatempo eccomi qui a presentare un orologio che rappresenta una delle scelte che vanno per la maggiore al momento, il Maurice Lacroix Aikon da 39 mm.
Cosa mi ha spinto a procedere all’acquisto? Beh era ormai da qualche mese che avevo adocchiato il suo fratello maggiore e cioè l’Aikon con cassa da 42 mm di diametro
Ma proprio quest’ultima caratteristica, e cioè i 42 mm di diametro, mi hanno sempre fermato da un possibile acquisto. Un deal breaker come si suol dire.
Qualche mese fa la casa ha presentato la versione dell stesso con diametro cassa 39 mm e questo ha fatto crollare ogni remora. Senza neppure provare il fratello maggiore ho indossato questo da 39 e subito il feeling è stato tale che non ho potuto fare altro che farlo mio.
C’è una cosa che mi preme dire e cioè che gli orologi con bracciale integrato “vestono” di più dei loro pari diametro con bracciale classico o cinturino. Questo perchè non essendoci anse il lug to lug percepito è maggiore. In pratica il bracciale stesso è tutt’uno con la cassa e da l’impressione di essere più massiccio.
Avevo il Sofior Grey degli anni 70 e pur essendo 36 mm era portabile e moderno nell’aspetto.
La cassa del Maurice Lacroix Aikon
Partiamo con le misure: diametro cassa 39 mm, lug to lug 45 mm spessore 10,8 mm
La forma della cassa è, passatemi il termine, obbligata. Il bracciale integrato porta con se la caratteristica intrinseca di fare della cassa una propaggine del bracciale stesso, ed ecco che le anse non esistono e ci troviamo di fronte ad una sorta di monoblocco in acciaio
A questo punto tutto sta alla bravura dei designer di turno che hanno il compito di alleggerire l’aspetto dell’orologio utilizzando le più disparate soluzioni a disposizione.
E a questo punto apro una parentesi per evidenziare che Maurice Lacroix è proprietaria dell’azienda che produce casse, sia per lei che per altre famose case; il beneficio di tutto ciò è che sia i bracciali che le casse subiscono un rigoroso controllo di qualità e vengono costruiti con i migliori macchinari dell’industria svizzera.
La prima cosa da notare è la lunetta che risulta di diametro inferiore rispetto alla cassa.
Infatti la sua misura è 36 mm rispetto ai 39 della carrure e questo contribuisce ad aumentare l’eleganza complessiva dell’orologio.
Anche nei divers preferisco la la ghiera girevole più piccola della cassa, ma in quel caso si perde la funzionalità e ci si trova poi in difficoltà nel maneggiala.
Un altro elemento che contribuisce ad impreziosire la lunetta è rappresentato dai “cavalieri”, e cioè quelle 6 decorazioni simmetriche in rilievo. Riassumendo possiamo dire che i designers di Maurice Lacroix hanno puntato ad alleggerire l’aspetto visivo globale utilizzando questi 2 dettagli, lunetta più stretta e cavalieri. Altre case, nella stessa tipologia di orologi, hanno optato per differenti soluzioni altrettanto valide.
Guardando nel dettaglio le lavorazioni notiamo che qui abbiamo un trionfo di alternanza tra parti lucide e satinate. Sotto questo aspetto mi ricorda molto il mio precedente orologio Tag Heuer Aquaracer, anche se in questo Aikon è tutto veramente superiore.
Nella parte superiore della cassa troviamo una spettacolare satinatura longitudinale che termina nel momento in cui incontra il bisello lucidato a 45 gradi.
A seguire troviamo il lato cassa che presenta la stessa satinatura longitudinale della parte superiore.
La lunetta è lucida nella parte laterale mentre nella parte superiore riprende la stessa satinatura della cassa. I cavalieri lucidi hanno il compito di spezzare il tutto e di dare un aspetto più leggero alla vista.
In ultima analisi abbiamo la corona a vite che presenta una stupenda decorazione. Non è incisa ma lucida in rilievo con la parte in negativo sabbiata.
Il quadrante del Maurice Lacroix Aikon
Un altro componente ben riuscito è sicuramente il quadrante. La prima cosa che colpisce l’occhio è la lavorazione “Clous De Paris” ossia una decorazione a quadri tridimensionali che deriva dall’accostamento di piccole sporgenze a forma piramidale.
Il logo della casa è applicato ad ore 12, appena sopra la scritta mentre gli indici rodiati sono tutti applicati e tridimensionali. La profondità della lavorazione del quadrante e degli indici crea un effetto 3D notevolmente apprezzabile. Da segnalare che il quadrante è formato da due parti, quella centrale lavorata separata dal reahut con i minuscoli indici dei secondi.
Da notare la scritta Swiss Made ad ore 12. Raramente mi è capitato di vedere tale dicitura applicata ed in rilievo. Questo è un chiaro segnale di qualità, perchè se si curano i particolari invisibili ad occhio nudo significa che l’attenzione alla cura del dettaglio è assoluta.
La leggibilità è ottima grazie ai biselli degli indici rodiati che restituiscono la corretta visibilità da qualsiasi angolazione. Il vetro è zaffiro ed è piatto, a filo con la base della lunetta.
La luminescenza è buona in quanto
Il bracciale del Maurice Lacroix Aikon
Come dicevo il bracciale è integrato alla cassa e risulta quindi essere un prolungamento della stessa.
Per questo motivo la lavorazione in superficie è la stessa, una affascinante satinatura longitudinale unita ai biselli lucidi.
I bordi smussati non solo solamente sulla parte esterna del bracciale ma anche nella parte interna, in pratica ogni singola maglia presenta tutti i i bordi smussati.
Si tratta di un bracciale in acciao inox, a maglie piene e finali pieni. Ogni maglia è costituita da 5 segmenti ed è tenuta in posizione dal tipico sistema a pin e collari.
Una particolarità del bracciale è il sistema proprietario per lo sgancio rapido del bracciale denominato “Easy Change” che consente di smontare il bracciale dalla cassa premendo su 2 levette sottostanti.
Va da se che in alternativa al bracciale non è possibile mettere qualsiasi tipo di cinturino ma solamente quelli commercializzati da Maurice Lacroix per questo modello.
Anche qui non si può fare a meno di notare il logo della casa riportato sulle due minuscole levette. Era necessario? Qualcuno si sarebbe lamentato dell’assenza? no. E questo sta ancora una volta a dimostrare la cura del dettaglio che fa la differenza…
La chiusura è a farfalla, una scelta quasi obbligata per questo tipo di orologi in quanto è quella che consente una pulizia di linee assoluta essendo “a scomparsa”.
La parte interna è estremamente ben curata e solida. Spesso acciaio decorato con una lavorazione a “perlage”.
Il fondello del Maurice Lacroix Aikon
La parte posteriore dell’orologio vede un altro vetro zaffiro a farla da protagonista, si tratta quindi di un fondello a vista che ha la particolarità di non essere avvitabile ma di essere fissato tramite viti singole.
Questo orologio ha la particolarità di essere impermeabile fino a 20 atmosfere (200 metri) e questo è tutto sommato sorprendente per questa tipologia di segnatempo. Solitamente da questa impermeabilità partono gli orologi diver e che io ricordi nessun orologio “classico” raggiunge questi ordini di grandezza. Mi viene in mente il Rolex Datejust a 100 metri e l’Omega Aquaterra a 150 metri…
Come si vede dalle foto le viti che tengono il fondello sono ben 7, perchè un numero dispari? Perche se fate attenzione, nei pressi della corona, ci sono ben 2 viti mentre dalla parte opposta solo una.
Un chiaro segnale di attenzione alla impermeabilità nel punto più critico dell’orologio e una palese dimostrazione che si tratta di una progettazione in house della cassa.
Il calibro del Maurice Lacroix Aikon
Il calibro incassato da questo orologio viene denominato ML115 e altro non è che un Sellita SW200 personalizzato su misura per Maurice Lacroix. Potremmo definirlo un calibro di fornitura esterna, uno di quelli standard che possiamo trovare anche su altre case blasonate tipo Oris, Tag Heuer e Tudor.
In questo caso viene decorato con delle incisioni personalizzate e con lavorazione a cote de Geneve sul rotore e perlage sui ponti.
Un calibro onesto, niente di esotico o di esclusivo, che ha me ha restituito uno scarto medio giornaliero di x secondi. Nella norma.
Va ricordato che Maurice Lacroix progetta e produce anche altri calibri completamente in house. Possiamo trovarli in altri modelli della casa ed è chiaro che se in questo modello hanno scelto di incassare il Sellita è semplicemente per tenere il prezzo finale al consumatore più basso possibile.
Se avessero optato per uno dei loro calibri in house avrebbero decretato un differente segmento di vendita e l’orologio avrebbe dovuto lottare con altri concorrenti.
Punti deboli del Maurice Lacroix Aikon
Questo orologio ha ben pochi punti deboli e quelli che andremo a descrivere sono debolezze comuni ad altri orologi, una sorta di mal comune mezzo gaudio.
La chiusura a farfalla non consente una micro regolazione veloce e per regolare il bracciale occorre rimuovere o aggiungere maglie (sono presenti le mezze maglie)
Le stesse maglie sono tenute in posizione dal sistema pin a pressione /collare. Con le viti avremmo ottenuto un sistema di maggior pregio.
Il calibro di fornitura, niente di esclusivo e alla pari con altri marchi equivalenti.
Conclusioni finali
5 stelle per questo orologio, ovvero il massimo possibile. Come abbiamo visto i punti deboli sono pretestuosi e la qualità costruttiva è spaventosamente elevata.
Il fatto che tutte le parti in acciaio, cassa e bracciale, siano in house ci garantisce la precisione dell’assemblaggio ed ogni volta che lo indosso rimango colpito dalla bellezza dell’insieme.
Come avete visto non ho toccato l’argomento homage, in quanto non ritengo trattarsi di un homage ma semplicemente di un orologio che fa parte della categoria “orologi con bracciale integrato” dove le similitudini sono innumerevoli.
Ed ora un po’ di foto
Orologio bellissimo e di grande impatto,appena preso in colorazione blu misura 42mm.
Grande Davide👍